Un martedi come un altro, ma vissuto in una villa meravigliosa, sede della più antica business school, con persone che viviono il territorio con passione e visione uniche, insomma il giusto corollario per premiare alcune idee d’impresa.
Il focus della giornata si sviscera sulla metafora della centralità della Villa Veneta e di ciò che ha rappresentato nel magnifico momento del rinascimento italiano (veneto), in cui tutto, cultura, lavoro, socialità, sviluppo, si svolgeva dentro e fuori la villa.
Oggi questa particolarità è stata perduta, per un milione di motivi, ma ne rimane l’insegnamento da cogliere, appunto quella metafora che potrebbe attivare nuove idee per lo sviluppo territoriale in molti campi come, impresa, cultura, turismo, enogastronomia, associazionismo, welfare. Insomma un mare magnum entro il quale bisognerebbe iniziare a navigare con una rotta precisa, quella del dialogo fra le tante realtà, oggi sempre più chiuse e impermeabili, a difesa di un campanile che avrebbe bisogno di diventare piazza aperta al dialogo.
Le parole di Carlin Petrini “guru” di Slow Food, intervenuto al convegno di ConvivioItalia, hanno aperto scenari interessanti, tutti incentrati sulla difesa dii una biodiversità che ci colloca fra i paesi al mondo con più risorse “biodiverse”.
Un pensiero condivisibile se si pensasse con una visione a lunga scadenza, cosa che oggi, economia e finanza, hanno disabituato a fare. Oggi l’imprenditore è più impegnato ad usa il territorio che a salvaguardarlo, con spese di “rimbalzo” che diventano anche nel medio periodo, insostenibili.
Ma veniamo al premio ConvivioItalia 2015.
Dopo le parole si è passati ai fatti, “Why in Italy” si aggiudica il premio per la particolarità dell’idea, che ancora prima del prodotto/servizio da erogare si preoccupa di mettere in retè le realtà monitorando la nostra penisola in modo capillare partendo da risorse esistenti e poco sfruttate dal territorio … le persone e le particolarità “sconosciute” al grande pubblico. L’idea spinge una comunicazione internazionale per far si che le visite prossime in Italia possano essere svincolate dal solo turismo di “destinazione” vivendo più profondamente un turismo di “territorio”
Seconda idea premiata “Engramma Vivarium” per la particolarità di far uscire storici e ricercatori dall’università per fornire servizi “CULTurali” alle aziende. Sviluppare storytelling e ricerca di alto profilo per far crescere nelle aziende quell’appeal social che oggi è soffocato solo dalla logica del prodotto. Ora si aspetta che queste idee vengano prese in considerazione direttamente da aziende che potrebbero “incubarle” e “accelerarle” per farle diventare impresa, con un vantaggio reciproco che si trasformi in un nuovo asset su cui puntare.
Non ultime le due menzioni speciali con titolo “seta etica” e “riportiamo l’ombra nei campi” che sono due aziende avviate che si occupano della riattivazione della filiera della seta e dello sviluppo di un progetto di agroforestazione dei campi, proprio nell’ottica della salvaguardia di questa BioDiversità così importante per il nostro pianeta e di conseguenza per noi stessi.